Il Comitato TAS (Tutela Ambiente Salentino) nasce il 12 aprile 2021 a Veglie (LE), come comitato spontaneo al fine di produrre osservazioni nella procedura VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) presso il Ministero della transizione ecologica in riferimento al progetto per la realizzazione di un impianto eolico costituito da 14 aerogeneratori da realizzarsi nei Comune di Veglie, Salice Sal.no, Guagnano, San Pancrazio Salentino, Avetrana ed Erchie da parte di Enel Green Power Italia Srl.
Il progetto, come del resto numerosissimi altri progetti di sviluppo di impianti eolici di stampo liberista, prevede la costruzione di numerosi aerogeneratori, alti circa 300 metri, in terreni agricoli di pregio, in un contesto rurale lungamente e duramente valorizzato dalle comunità locali in termini di produzione agricola e accoglienza turistica d’eccellenza.
A motivo di ciò si è generata un’opposizione larga e diffusa, di cui il Comitato TAS è solo un tassello.
Ma, ben consapevole dell’importanza dello sviluppo delle energie rinnovabili, il Comitato ha elaborato una critica al di fuori di logiche nimby (Not in my back yard) e prettamente ambientaliste, che si sostanzia in due nodi fondamentali.
- Sì alle rinnovabili, ma a condizione che siano pianificate dai pubblici poteri (cosa oggi assente in Puglia come, più in generale, a livello statale), in modo da ottimizzare la produzione senza consumo di suolo e tutelando ambiente e paesaggio, cosa oggi possibile, sfruttando le smart grids sulla base di una vision che metta in rilievo l’interesse generale;
- No allo sviluppo incontrollato e liberista, che produce danni alla distribuzione, sottrae suoli agricoli, genera impatti paesaggistici e fenomeni di land grabbing senza alcun coinvolgimento delle comunità locali e secondo logiche di stampo colonialista.
Con questa consapevolezza il Comitato ha ampliato lo sguardo al di fuori del territorio salentino e, oltre a produrre osservazioni per altre procedure di VIA, ha messo in rilievo il fenomeno di colonizzazione eolica del Meridione. Ben 2337 saranno gli aerogeneratori di grossa taglia (con altezze ricomprese tra 200 e 300 metri) che verranno installati in tutto il Sud Italia: Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna, con grosse concentrazioni tra Puglia e Basilicata (1322 pale eoliche solo in Puglia, di cui 1150 nella sola provincia di Foggia).
Tutto ciò produrrà numerosi fenomeni negativi, in assenza di pianificazione, tra cui:
- problemi di connessione alla rete elettrica nazionale;
- interruzioni delle forniture;
- aumenti dei costi in bolletta (già alti);
- fenomeni di dispersione dell’energia elettrica;
- impatti su ambiente, ecosistema, paesaggio;
- riduzione dell’appeal turistico di molte zone del Sud Italia.
Tutto ciò in un quadro di sovrapproduzione dell’energia elettrica. Il Sud Italia, attualmente, produce più di quanto consuma e dunque è inutile investire ulteriormente, quando occorrerebbe, invece, installare nuove fonti, ottimizzate, dove ve n’è il bisogno.
Il Comitato, oltre ad opporsi a detti folli progetti, ha elaborato una proposta, che si può leggere agevolmente nell’introduzione delle Osservazioni presentate in sede di VIA.
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L’azione del comitato non si ferma solo alla questione dell’eolico o dello sviluppo delle rinnovabili, ma tocca numerosi altri temi, non solo di stampo ambientale.
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