Parco eolico di Mesagne e Latiano, il Comitato TAS produce nuove osservazioni

Parco eolico di Mesagne e Latiano, il Comitato TAS produce nuove osservazioni

Il comitato Tutela Ambiente Salentino ha presentato, il 13 maggio 2021, le osservazioni alla procedura di VIA relativa al progetto per la realizzazione di un impianto eolico che prevede 13 aerogeneratori di complessivi 200 m d’altezza, da parte della Società Enel Green Power Italia nei territori dei comuni di Mesagne e Latiano, evidenziando numerosissime criticità e contraddizioni, in materia ambientale, archeologica e delle relazioni sociali.

L’analisi non ha trascurato altri dodici progetti di diverse società proponenti, localizzati tutti nel Nord Salento (per un totale di 146 turbine eoliche) e che, viste nell’insieme, costituiranno un hub energetico che si sommerà alla già soverchiante produzione energetica pugliese e, più in generale, meridionale; il tutto secondo un’ottica speculativa e di colonizzazione di una parte rilevante delle aree agricole meridionali e, nel nostro caso, salentine.

Non va sottaciuto, infatti, che tutta la Puglia sarà preda di uno sviluppo liberista, incontrollato e dannoso, delle fonti di energia rinnovabile, per un totale di 1622 pale di grossa taglia, di cui 1150 nella sola provincia di Foggia, tutto ciò in totale assenza di pianificazione energetica, sia regionale che nazionale.

Dunque lo spirito che anima il Comitato è di lettura critica d’insieme che non si ferma all’opposizione di un solo progetto né, tantomeno, all’opposizione tout court verso lo sviluppo delle energie sostenibili, secondo una miope visione nimby o campanilistica. Difatti, all’interno delle osservazioni (che si allegano), è stata presentata una proposta per lo sviluppo orizzontale, condiviso, ecosostenibile e mutualistico delle energie rinnovabili.

Tornando al progetto di che trattasi, diverse sono state le criticità riscontrate. E’ stato evidenziato come tutta l’area sia un grande polo archeologico e naturalistico d’eccellenza, con corsi d’acqua, falde superficiali, specie vegetali rare, uccelli migratori che – su ammissione del proponente – rischiano la morte, cavidotti che attraversano vigneti pregiati e terreni coltivati e – lo si sottolinea – non abbandonati, segno della laboriosità del popolo salentino che ha ben chiaro come intende far sviluppare e progredire il territorio.

La Puglia inoltre, come già accennato, è in sovrapproduzione di energia elettrica, per cui questi ulteriori impianti andranno ad alimentare i fabbisogni di altri territori, ben lontani dalla fonte di produzione, con evidenti problemi legati alla dispersione energetica e non saranno comunque un’alternativa alle più inquinanti fonti fossili qui presenti. Inoltre la mancata pianificazione dei rischi, l’assenza di garanzie in riferimento al ripristino dello stato dei luoghi, l’incidenza del rumore, evidenziano l’assoluta carenza del progetto in questione per cui se n’è chiesto l’integrale rigetto e si è evidenziato, con forza, la necessità di intraprendere presto una discussione regionale e nazionale che definisca con chiarezza le modalità di sviluppo delle fonti rinnovabili, nel pieno rispetto di territori e comunità.

In copertina un particolare del Bosco dei Lucci, nelle cui vicinanze dovrebbe sorgere il grande parco eolico in oggetto. Per approfondire, scarica il testo delle Osservazioni.

Osservazioni_comitato_tutela_ambiente_salentino_ 11MAG21_MESAGNE_LATIANO